Fonianet Telecomunicazioni è un’azienda giovane. Quando nasce e di cosa si occupa?
La Società nasce nel 2010 e opera nel settore dell’impiantistica. Si occupa di impianti telefonici e reti dati in rame, fibra ottica e ponti radio, videosorveglianza, sistemi di allarme e di controllo degli accessi, anti-intrusione nebbiogeni, impianti elettrici ecc.).
Abbiamo posto particolare attenzione all’ambito delle telecomunicazioni e nell’ultimo periodo della Sicurezza anti Intrusione.
I soci fondatori hanno esperienze ultra ventennali nel settore delle telecomunicazioni e hanno preso parte a numerosissime realizzazioni ad alto contenuto tecnologico nell’ambito delle Pubbliche Amministrazioni e in quello privato, anche alberghiero e industriale.
I vostri clienti sono principalmente pubblici o privati? Che tipo di esperienza avete in materia di appalti pubblici? In generale quali sono le problematiche che riscontrate lavorando con la pubblica amministrazione?
I nostri clienti sono sia pubblici che privati. Con gli enti pubblici si lavora spesso partendo da rapporti già in essere quindi in quanto aziende di fiducia si lavora anche per cottimi fiduciari, sempre passando attraverso il MePA.
Le problematiche riscontrate in generale nel pubblico sono quelle legate alla macchina burocratica che spesso spaventa gli stessi impiegati e tecnici. Molto spesso oltre ad essere impiantisti, infatti, diventiamo dei veri e propri consulenti che gestiscono anche il rapporto con i gestori (Telecom ecc.), giacchè “parliamo la stessa lingua”.
Qual è la vostra esperienza sul MEPA? Ritenete che la centralizzazione degli acquisti sia un’opportunità per le imprese? Quali problematiche avete riscontrato?
Sostanzialmente il MePA ha pro e contro.
I PRO sono legati al fatto che le piccole aziende non troppo strutturate e che non hanno il know-how per gestire la procedura di accreditamento sono tagliate fuori (a vantaggio della professionalità).
Il contro è dato invece dal fatto che spesso il criterio del “prezzo più basso” non è vantaggioso per l’ente perché, per capirci, finchè si tratta di un prodotto (fornitura) può convenire acquistare a Torino anche se mi trovo in Sardegna, però quando si tratta di un servizio o di una fornitura in opera è diverso.
Succede che l’azienda aggiudicatrice o tarda tantissimo nel realizzare l’attività (e causa un disservizio al cliente a volte per una differenza di poche decine di euro rispetto alle aziende locali) oppure, cerca aziende locali per subappaltare la fornitura.
Pertanto ricaricheranno sulla stessa azienda che magari avrebbe aggiudicato la fornitura a un prezzo leggermente più alto ma in tempi molto più rapidi.
Siete iscritti alla piattaforma regionale degli acquisti Sardegna CAT?
Si, siamo iscritti e partecipiamo a diversi appalti pubblici regionali sulla piattaforma Sardegna CAT.
Quali sono le tendenze evolutive del mercato delle telecomunicazioni negli ultimi anni? Quali carte può giocare la Sardegna in questo settore?
Negli ultimi anni la tendenza è quella dei servizi diffusi e delle piattaforme multimediali. La banda larga permette di gestire e proporre servizi che fino a pochi anni fa –per limiti tecnologici- erano impensabili. Da questo punto di vista purtroppo la Sardegna paga lo scotto di non avere sufficiente infrastruttura in termini di fibre ottiche ecc. e quindi la banda “larga” nel vero senso è limitata ai centri più grandi come Cagliari mentre nelle altre località permane il Digital Divide.
Lo sportello Appalti Imprese aiuta le aziende a partecipare agli appalti all’estero. Avete ai pensato di internazionalizzarvi o avviare un percorso di conoscenza/ingresso in altri mercati?
Si. Noi acquistiamo già vari prodotti all’estero (Inghilterra, Polonia, Spagna) essendoci iscritti al VIES ma gestendo la nostra società “servizi” cioè forniture in opera e installazioni (quindi non la semplice spedizione del prodotto) i nostri clienti sono localizzati nel territorio sardo. Al di fuori difficilmente –soprattutto a causa dell’assenza di continuità territoriale e di prezzi troppo onerosi per i trasporti via traghetto e aereo- possiamo essere competitivi. Si perde di competitività già nella penisola proprio a causa dei costi dei trasporti. All’estero sarebbe ancora più improponibile.